E’ boom di malattie professionali, record nel 2009: presentate più di 34 mila denunce

Quello delle malattie professionali in Italia è un vero e proprio boom, spesso ‘nascosto’ dalle notizie sugli infortuni, e nel nostro paese le denunce sono aumentate del 30% in cinque anni. L’allarme viene dagli esperti di tutto il mondo riuniti a Roma fino al 2 ottobre per l’ottava Conferenza internazionale su salute, sicurezza ambientale e lavoro.

Secondo i dati Inail le 34.646 denunce presentate nel 2009 sono il valore più alto degli ultimi 15 anni e segnano un 15,7% in più rispetto al 2008, un dato che testimonia anche una maggiore consapevolezza dei diretti interessati: “Troppo spesso ci si preoccupa del numero degli infortuni, per fortuna in diminuzione – afferma Michele Casciani, presidente dell’Associazione italiana degli igienisti industriali -, trascurando invece le malattie professionali, che invece stanno aumentando. Inoltre ci preoccupa la riorganizzazione in corso della governance in questo campo, con l’Ispesl accorpata all’Inail, e speriamo che non ci siano impatti negativi sull’opera di questo istituto”.

Al primo posto nell’ideale ‘classifica’ si piazzano le ipoacusie, causate dagli ambienti di lavoro troppo rumorosi, e che coprono il 30% delle denunce, mentre sono in aumento i problemi muscolo-scheletrici, che insieme fanno un altro 12-13%, e stanno emergendo anche le patologie legate allo stress.

“I dati sulle malattie professionali vengono dalle denunce assicurative, ma potrebbero essere molto più alti – afferma Sergio Iavicoli, dirigente dell’ex Ispesl -. Nel mondo ci sono 2 milioni di morti all’anno per le malattie professionali, e in proporzione anche il dato italiano potrebbe essere maggiore”. Tra i nuovi fattori che potrebbero causare le malattie professionali ci sono anche le nanotecnologie, di cui si parlerà domani, 29 settembre, in un workshop: entro il 2015 nel mondo ci saranno 10 milioni di lavoratori esposti ai nanomateriali, la cui pericolosità è ancora da verificare.

Gli studi epidemiologici in questo campo sono appena iniziati, ma gli esperti sono preoccupati soprattutto per gli effetti possibili sull’apparato respiratorio e come causa di alcuni tumori, dato che queste particelle sono così piccole da arrivare in parti del corpo dove nessun altra arriva. Durante la conferenza, a cui partecipano più di 1000 esperti da 50 paesi, compresi Cina e Iran, si è  parlato anche della responsabilità sociale delle imprese, e sono state presentate le prime linee guida mondiali sull’argomento, elaborate dall’International Standard Organisation (Iso): “Questo strumento – sottlinea Casciani – permetterà a tutte le imprese che lo adotteranno di dimostrare l’impegno nella tutela di tutti gli attori presenti nella produzione, dai fornitori ai lavoratori ai clienti”.

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