Mancini rari perché poco collaborativi, bravi in competizioni

ROMA – I mancini sono cosi' rari perche' nella societa' attuale prevale la collaborazione sulla competizione. Lo afferma uno studio della Northwestern University pubblicato dalla rivista Interface che spiega ad esempio come mai in alcuni sport la percentuale aumenta di molto.

La teoria dei ricercatori guidati da Daniel Abrams e' che in una societa' collaborativa si tende ad avere la stessa mano prevalente, condizione necessaria ad esempio a condividere gli strumenti. Se invece la societa' e' competitiva la quota dovrebbe essere del 50%, perche' ad esempio un mancino e' favorito se lotta con un destro in un mondo di destri.

Per verificare l'ipotesi e' stato messo a punto un algoritmo matematico che predice la percentuale di mancini a seconda del tasso di competitivita' della societa', che e' stato testato sui dati reali di diversi sport: ''Il nostro modello ha predetto accuratamente il numero di atleti d'elite mancini nel baseball, nella boxe, nell'hockey, nella scherma e nel tennis-tavolo – scrivono gli autori – che sono il 50% nel baseball e molto piu' alti del 10%, che e' la media nella popolazione normale, negli altri sport''.

Un'altra prova e' venuta dai dati del golf, sport in cui non c'e' una diretta competizione tra due atleti e in cui infatti i mancini sono meno del 4%: ''L'accuratezza nelle previsioni del nostro modello ci porta a credere che stiamo vedendo lo stesso fenomeno anche nella societa', dove il rapporto tra destrorsi e mancini e' rimasto lo stesso da 5 mila anni – conclude l'articolo – resta pero' ancora da chiarire come mai fra le due possibilita' sia prevalsa la prima''.

Lascia un commento