NEW YORK – Per chi fosse stanco della terapia tradizionale, arriva dagli Stati Uniti la psicologa che pratica la terapia quasi nuda. A lanciare questa nuova “moda” è la psicologa newyorkese Sarah White che, intervistata dal NY Daily News, spiega su cosa si basa la sua teoria: “L’uomo del 21 esimo secolo vive un’esistenza schizofrenica che è radicata nella terapia tradizionale e aggravata da Internet. Una parte della sua vita è razionale, fredda, e nascosta. L’altra parte è sessuale, cruda, e aperta. Nella prima parte, egli giudica, parla e pensa di sé stesso e del suo mondo in modo contenuto, ovvero in un modo socialmente accettabile”.
“Nella seconda parte – continua la giovane terapista – abbassa la guardia e guarda porno, ha rapporti sessuali, si emoziona, si scatena. La terapia tradizionale utilizza la prima parte (l’aspetto freddo, razionale e nascosto) per liberare e conquistare la seconda parte (quella sessuale, cruda e aperta). La ‘terapia nuda’ adotta l’approccio opposto. Indulge ed esplora la seconda parte, nel tentativo di emozionare e coinvolgere la prima. Sia la terapia tradizionale che quella Nuda hanno l’obiettivo di far convergere queste due parti, ma solo la prima vi riesce realmente, perché va nella giusta direzione”.
Sarah poi conclude dicendo che nota la differenza di quando ascolta i pazienti vestita, e quando lo fa in lingerie. Nel secondo caso essi si mostrano più concentrati ed esternano di più i loro problemi.
Agli occhi dei colleghi però, la sua tecnica appare più sciocca che dannosa. In molti sono scettici sul fatto che quel tipo di terapia possa realmente diagnosticare o trattare le malattie mentali in modo effettivamente giusto. Sono però in tanti, comprese alcune donne, a pagare 150 dollari per vedere una persona seminuda che ascolta i loro problemi. Per questa ragione, secondo altri colleghi il suo metodo potrebbe funzionare almeno per quelli che hanno difficoltà di relazionarsi con le donne.